Blog Non Istituzionale - Creato per il corso in Comunicazione Digitale e Multimediale B
giovedì 1 luglio 2010
E' cosi sbagliata l'evoluzione informatica?
Sul treno, tornando da Milano ho pensato di sfogliarmi un giornale di moda. Tutto mi aspettavo meno che trovare di un articolo sull'informatica.
Apparentemente alcuni neurobiologi sostengono che l'informatica ucciderà il nostro cervello.
Salvare informazioni a livello teleamatico e condividere la conoscenza a 'spizzichi e bocconi' distruggerebbe la nostra memoria.
Jamais Cascio, saggista americano non è d'accordo.
Un esempio può aiutare a chiarificare: Socrate era contrario alla diffusione della scrittura. Essa avrebbe irrimediablmente compromesso le capacità mnemoniche degli individuo. Verissimo. Dopotutto perchè sforzarsi a ricordare migliaia di informazioni quando si possono scrivere?
Ma il passaggio dalla memoria alla non memoria... E' stato davvero svantaggioso? Reputiamo la scrittura qualcosa di negativo?
Allo stessa stregua, come possiamo reputare negativa la condivisione di informazioni sul web? Un pezzetto di informazione letta da qualche parte nel cyberspazio può essere un input alla crescita culturale dell'individuo che leggendo su diverse piattaforme può avere un'informazione più completa rispetto a quella che può fornire la tradizionale lettura lineare di un articolo su un giornale.
Wikipedia, insomma, ha sicuramente molti errori. Ma altrettanti ne ha l'Enciclopedia Britannica. Perchè sosteniamo che il primo sia meglio? Il primo può essere rapidamente corretto, la seconda... no.
Apparentemente alcuni neurobiologi sostengono che l'informatica ucciderà il nostro cervello.
Salvare informazioni a livello teleamatico e condividere la conoscenza a 'spizzichi e bocconi' distruggerebbe la nostra memoria.
Jamais Cascio, saggista americano non è d'accordo.
Un esempio può aiutare a chiarificare: Socrate era contrario alla diffusione della scrittura. Essa avrebbe irrimediablmente compromesso le capacità mnemoniche degli individuo. Verissimo. Dopotutto perchè sforzarsi a ricordare migliaia di informazioni quando si possono scrivere?
Ma il passaggio dalla memoria alla non memoria... E' stato davvero svantaggioso? Reputiamo la scrittura qualcosa di negativo?
Allo stessa stregua, come possiamo reputare negativa la condivisione di informazioni sul web? Un pezzetto di informazione letta da qualche parte nel cyberspazio può essere un input alla crescita culturale dell'individuo che leggendo su diverse piattaforme può avere un'informazione più completa rispetto a quella che può fornire la tradizionale lettura lineare di un articolo su un giornale.
Wikipedia, insomma, ha sicuramente molti errori. Ma altrettanti ne ha l'Enciclopedia Britannica. Perchè sosteniamo che il primo sia meglio? Il primo può essere rapidamente corretto, la seconda... no.
mercoledì 30 giugno 2010
We Love Stop Motion
Sorry I'm Late from Tomas Mankovsky on Vimeo.
E' bello poter creare video così simpatici a partire da semplici fotografie!!!
Con un po' di fantasia si può volare, nuotare nel profondo oceano, incontrare strane creature.... Cavalcare cavalli imamginari...
Con la fantasia si può creare di tutto e di più! E l'informatica... aiuta!
Come creare proprio video sulla realtà aumentata - Howto semplice in italiano
Come creare proprio video sulla realtà aumentata - Howto semplice in italiano
Ecco la definizione di Realtà Aumentata secondo la nostra Enciclopedia preferita... Wikipedia!
La realtà aumentata (in inglese augmented reality, abbreviato AR) è la sovrapposizione di livelli informativi (elementi virtuali e multimediali, dati geolocalizzati, ecc.) all'esperienza reale di tutti i giorni. Gli elementi che "aumentano" la realtà possono essere aggiunti attraverso un device mobile, come un telefonino di ultima generazione, (p. es. l'iPhone 3GS o un telefono Android), con l'uso di un PC dotato di webcam, con dispositivi di visione (p. es. occhiali VR), di ascolto (auricolari) e di manipolazione (guanti VR) che aggiungono informazioni multimediali alla realtà già percepita "in sé".
Il sovrapporsi di elementii reali e virtuali crea una "Mixed Reality".
Ecco la definizione di Realtà Aumentata secondo la nostra Enciclopedia preferita... Wikipedia!
La realtà aumentata (in inglese augmented reality, abbreviato AR) è la sovrapposizione di livelli informativi (elementi virtuali e multimediali, dati geolocalizzati, ecc.) all'esperienza reale di tutti i giorni. Gli elementi che "aumentano" la realtà possono essere aggiunti attraverso un device mobile, come un telefonino di ultima generazione, (p. es. l'iPhone 3GS o un telefono Android), con l'uso di un PC dotato di webcam, con dispositivi di visione (p. es. occhiali VR), di ascolto (auricolari) e di manipolazione (guanti VR) che aggiungono informazioni multimediali alla realtà già percepita "in sé".
Il sovrapporsi di elementii reali e virtuali crea una "Mixed Reality".
martedì 29 giugno 2010
Intervista a Lazzaro Spallanzani
EDIZIONE STRAORDINARIA di Voyager!
Siamo orgogliosi di presentarvi l'intervista a Lazzaro Spallanzani.
Grazie ad un collegamento spazio-temporale siamo riusciti a catapultarci indietro nel tempo e ad intervistare il famoso naturalista di Pavia.
Ci scusiamo per le immagini, purtroppo il collegamento è risultato particolarmente difficile ed abbiamo preferito concentrarci sulle parole del professore a scapito dell'immagine.
Siamo certi gradirete ugualmente l'intervista!
Buona visione...
Siamo orgogliosi di presentarvi l'intervista a Lazzaro Spallanzani.
Grazie ad un collegamento spazio-temporale siamo riusciti a catapultarci indietro nel tempo e ad intervistare il famoso naturalista di Pavia.
Ci scusiamo per le immagini, purtroppo il collegamento è risultato particolarmente difficile ed abbiamo preferito concentrarci sulle parole del professore a scapito dell'immagine.
Siamo certi gradirete ugualmente l'intervista!
Buona visione...
Museo di storia naturale di Pavia
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Museo di storia naturale di Pavia
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Oggi andiamo alla scoperta di un altro ospite del Museo
il CERVO.
Nome scientifico: Cervus elaphus;
Categoria: Mammifero, ordine Ariodattili, Fam. Cervidi;
Habitat: Il cervo Europeo o Nobile è diffuso in tutta Europa,Asia e NordAfrica Occidentale. I suoi habitat sono boschi e pascoli;
Dimensioni:
Dotato di dimensioni notevoli specialmente nei maschi:
Altezza al garrese fino a 150 cm,
Lunghezza fino a 250 cm ,
Peso fino 250Kg ,
Mantello estivo: Bruno, invernale Bruno/grigio ,
Habitat: boschi e pascoli.
Il cervo abita di norma foreste di conifere, in base alle stagione si sposta, in mancanza di cibo può spostarsi fino nei pressi dei centri abitati per poi spostarsi nelle stagioni calde fino al limite arboreo.
I maschi si distinguono dalle femmine per le corna (palchi) imponenti e ramificate, la dimensione varia dall’età e dalla condizione fisica/nutrizionale, le corna vengono perse e ricrescono nel periodo primaverile per essere pronte nel periodo autunnale, quando i maschi che di norma vivono solitari si ricongiungono con il branco ( di femmine e piccoli ) nel periodo della riproduzione.
Le femmine hanno una gestazione di 33/34 settimane e di norma nasce un solo cerbiatto, il cerbiatto nasce con un mantello rossastro con puntini bianchi, che verranno poi persi con il cambiare del mantello e il raggiungimento dell’età adulta.
Durante la riproduzione i maschi emettono versi (bramiti) per segnalare alle femmine ed ai maschi rivali la loro presenza. Per accoppiarsi i maschi infine ingaggiano furiose lotte con i rivali per il possesso delle femmine.
Di norma nella stagione primaverile il cervo si nutre di erbe fresche, di germogli, di foglie e ramoscelli, in estate preferisce nutrirsi di avena,carote,grano maturo e barbabietole, in inverno si accontenta di quello che la foresta gli concede,cortecce, arbusti e radici.
L'esemplare presente nel Museo di Storia naturale è un maschio adulto, che proviene probabilmente dalle foreste ungheresi, territorio che fino alla Prima Guerra Mondiale era di dominio degli Asburgo (ricordiamo il forte interessamento dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria nei confronti del museo).
Categoria: Mammifero, ordine Ariodattili, Fam. Cervidi;
Habitat: Il cervo Europeo o Nobile è diffuso in tutta Europa,Asia e NordAfrica Occidentale. I suoi habitat sono boschi e pascoli;
Dimensioni:
Dotato di dimensioni notevoli specialmente nei maschi:
Altezza al garrese fino a 150 cm,
Lunghezza fino a 250 cm ,
Peso fino 250Kg ,
Mantello estivo: Bruno, invernale Bruno/grigio ,
Habitat: boschi e pascoli.
Il cervo abita di norma foreste di conifere, in base alle stagione si sposta, in mancanza di cibo può spostarsi fino nei pressi dei centri abitati per poi spostarsi nelle stagioni calde fino al limite arboreo.
I maschi si distinguono dalle femmine per le corna (palchi) imponenti e ramificate, la dimensione varia dall’età e dalla condizione fisica/nutrizionale, le corna vengono perse e ricrescono nel periodo primaverile per essere pronte nel periodo autunnale, quando i maschi che di norma vivono solitari si ricongiungono con il branco ( di femmine e piccoli ) nel periodo della riproduzione.
Le femmine hanno una gestazione di 33/34 settimane e di norma nasce un solo cerbiatto, il cerbiatto nasce con un mantello rossastro con puntini bianchi, che verranno poi persi con il cambiare del mantello e il raggiungimento dell’età adulta.
Durante la riproduzione i maschi emettono versi (bramiti) per segnalare alle femmine ed ai maschi rivali la loro presenza. Per accoppiarsi i maschi infine ingaggiano furiose lotte con i rivali per il possesso delle femmine.
Di norma nella stagione primaverile il cervo si nutre di erbe fresche, di germogli, di foglie e ramoscelli, in estate preferisce nutrirsi di avena,carote,grano maturo e barbabietole, in inverno si accontenta di quello che la foresta gli concede,cortecce, arbusti e radici.
L'esemplare presente nel Museo di Storia naturale è un maschio adulto, che proviene probabilmente dalle foreste ungheresi, territorio che fino alla Prima Guerra Mondiale era di dominio degli Asburgo (ricordiamo il forte interessamento dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria nei confronti del museo).
domenica 27 giugno 2010
Sosteneteci!
Il Museo di Storia Naturale di Pavia ha bisogno del vostro aiuto.
Come forse saprete la sede del Museo non è che una sede provvisoria, in attesa di una migliore posizione, in modo da poter unire tutti i Musei del Sistema d'Ateneo e creare un meravigliosa raccolta di cultura, dalla natura alla storia alla tecnologia.
Molti degli animali che potrete visitare nel futuro museo non sono nemmeno in mostra ma si trovano in un deposito nel Castello Visconteo in attesa che la nuova sede venga realizzata; lì potrai vedere anche elefanti, cammelli e tantissimi altri animali che non hanno trovato posto nelle sedi di Via Guffanti e di Piazza Botta.
L'ingresso ai musei è e resterà gratutito, in quanto crediamo nel valore della gratuità della cultura e dell'informazione, ma purtroppo si sa che per costruire servono dei fondi. Per questo abbiamo bisogno del tuo aiuto!
Se avete visitato il museo e vi è piaciuto, è bene sappiate che non è nulla rispetto a quello che potrebbe essere, completo, nella nuova sede che è già stata progettata e aspetta solo di essere costruita.
Aiutaci! Fai una donazione in favore dell'associazione:
'Aiuta i Musei di Pavia'
c/c: xxxxxx
IBAN: XXXXXX
Come forse saprete la sede del Museo non è che una sede provvisoria, in attesa di una migliore posizione, in modo da poter unire tutti i Musei del Sistema d'Ateneo e creare un meravigliosa raccolta di cultura, dalla natura alla storia alla tecnologia.
Molti degli animali che potrete visitare nel futuro museo non sono nemmeno in mostra ma si trovano in un deposito nel Castello Visconteo in attesa che la nuova sede venga realizzata; lì potrai vedere anche elefanti, cammelli e tantissimi altri animali che non hanno trovato posto nelle sedi di Via Guffanti e di Piazza Botta.
L'ingresso ai musei è e resterà gratutito, in quanto crediamo nel valore della gratuità della cultura e dell'informazione, ma purtroppo si sa che per costruire servono dei fondi. Per questo abbiamo bisogno del tuo aiuto!
Se avete visitato il museo e vi è piaciuto, è bene sappiate che non è nulla rispetto a quello che potrebbe essere, completo, nella nuova sede che è già stata progettata e aspetta solo di essere costruita.
Aiutaci! Fai una donazione in favore dell'associazione:
'Aiuta i Musei di Pavia'
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giovedì 27 maggio 2010
Notte dei Musei: un successo!
Come si evince da diversi articoli presenti sul web, la Notte dei Musei è stata un grande successo in tutta Italia. L'evento europeo, nato in Francia, è ora al suo secondo anno nella nostra patria.
Ci si chiede come mai solo ora si sia evidenziato un incremento nelle visite al museo in questa magica notte. In molti sostengono che sia stato l'utilizzo dei nuovi media a promuovere l'evento: il tanto chiacchierato e criticato Facebook, insomma, sembrerebbe diventare strumento utile, forse indispensabile, anche in quei settori come la cultura, nei quali è sempre più difficile interessare il grande pubblico. C'è chi storce il naso. Per alcuni cultura e Facebook difficilmente possono coesistere in una stessa sentenza. Ma dopotutto, se è proprio il social network ad aiutare i musei, perchè ignorare la sua importanza?
Ai lettori l'ardua sentenza.
Alpaca
Ed eccoci con qualche aggiornamento su alcuni animali del Museo.
Ogni settimana dedicheremo un post ad uno degli animali presenti nella collezione per permettere ai lettori di conoscere meglio le meravigliose creature che vi si trovano.
Ecco il link sul quale potete avere tutte le informazioni che desiderate sull'alpaca, uno degli animali più belli e misteriosi del Museo.
Ecco alcune informazioni utili:
• Alpacas are native to the high plateaus of the Andes in South America.
• They are part of the camelidae family, which includes the llamas of South America and the camels of Africa and Asia.
• Alpacas have been domesticated for more than 5,000 years. Incan people reserved the luxurious fleece for royalty and involved the animals in religious ceremonies.
• The British textile industry popularized the fleece in the mid-1800s.
• An adult can produce about 3 to 6 pounds of top-quality fiber and about the same amount of lesser fiber each year.
• The fiber comes in at least 22 natural colors and can be dyed.
• Alpaca fleece is warmer than wool, not prickly and has no lanolin, which makes it hypoallergenic.
sabato 22 maggio 2010
Benvenuti
Benvenuti sul Blog del Museo di Storia Naturale di Pavia!
Aiutateci a migliorare il sito e soprattutto venite a visitarci presto!
Il Museo di Storia Naturale si trova a Pavia in Via Guffanti, non perdere l'occasione di conoscere animali di cui nemmeno conosci l'esistenza. Ad esempio, conosci l'alpaca? Pochi conoscono questo prezioso animale e chi lo conosce non ha mai avuto la possibilità di vederne uno da vicino, ora puoi incontrarlo!
Corri in Via Guffanti, il Museo è ad ingresso gratuito!
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